Disturbi intestinali

Il colon irritabile: cause, sintomi e trattamento| Sindrome del colon irritabile

Tempo di lettura: 10 min
a cura di Thomas Weber-Lorenz
a cura di Thomas Weber-Lorenz
Dott. Joachim Bandlow – Medico di base, esperto in medicina complementare e naturopatia

Revisione scientifica a cura di: Dott. Joachim Bandlow

Tutti prima o poi hanno avuto a che fare con i dolori addominali. Se si presentano sporadicamente, non c’è motivo di allarmarsi. Ma quando diventano frequenti e si accompagnano a sintomi come diarrea, gonfiore o stitichezza, potrebbe trattarsi di sindrome del colon irritabile. Si tratta di una condizione complessa e debilitante che spesso limita seriamente la qualità della vita. In questo articolo scoprirete tutto ciò che c’è da sapere su questo problema diffuso e quali sono le strategie più efficaci per affrontarlo.

Cause, sintomi e trattamento della sindrome del colon irritabile

In sintesi

  • Definizione: la sindrome del colon irritabile è una patologia dell’intestino che si manifesta con disturbi intestinali ricorrenti come diarrea, dolori addominali, gonfiore o stitichezza, in diversa intensità e combinazione. Non è una condizione pericolosa per la vita, ma per chi ne soffre essa comporta una riduzione della qualità della vita.

  • Possibili cause e fattori scatenanti: la sindrome del colon irritabile è ancora oggetto di studio. Pertanto, gli esperti non conoscono ancora tutti i possibili fattori. Spesso, però, una sindrome del “leaky gut” (intestino “permeabile”) è alla base del quadro clinico. In questo caso, patogeni e altre sostanze nocive possono attraversare la barriera intestinale a causa di piccole lesioni e irritare il sistema nervoso enterico sottostante.

  • Impatto sulla qualità della vita: non è difficile immaginare quanto sia elevata la sofferenza per i pazienti che soffrono della sindrome del colon irritabile. Questo vale non solo per i disturbi fisici, ma anche per il carico psicologico che ne deriva, visto che i disturbi intestinali sono ancora oggi spesso un tabù. A seconda della gravità dei sintomi, ad esempio, la paura di non avere una toilette a portata di mano diventa una costante.

  • Diagnosi e differenze rispetto ad altre patologie intestinali: la diagnosi della sindrome del colon irritabile è complessa, perché i sintomi sono aspecifici e possono riferirsi anche a molte altre malattie. Di norma, i medici gastroenterologi formulano la diagnosi di colon irritabile per esclusione. Questo rappresenta un ulteriore peso per i pazienti, che a volte devono attendere anni prima di ricevere una diagnosi e spesso non vengono presi sul serio.

  • Trattamento: molti metodi terapeutici si concentrano solo sui sintomi, senza affrontare la sindrome del leaky gut, spesso causa principale. L’obiettivo del trattamento dovrebbe essere quello di stimolare l’autoguarigione del corpo, in modo che le lesioni della barriera intestinale possano rimarginarsi da sole e i sintomi migliorare.

 

Colon irritabile – Definizione

La sindrome del colon irritabile (in inglese Irritable Bowel Syndrome, abbreviata in IBS) è un disturbo funzionale del sistema digestivo, in cui è danneggiato lo strato più esterno delle tre che compongono la parete intestinale, la barriera intestinale (nota anche come strato di cellule epiteliali intestinali).

 

Rappresentazione dell’intestino per la definizione della sindrome del colon irritabile

 

Normalmente, la barriera intestinale svolge un’importante funzione di filtro: da un lato deve permettere il passaggio dei nutrienti, dall’altro deve impedire a sostanze nocive come agenti patogeni e tossine di entrare nel circolo sanguigno.

Tuttavia, a causa di diverse cause, questa funzione può essere compromessa: le sostanze dannose attraversano la barriera intestinale, irritano il sistema nervoso enterico al di là dell’intestino o raggiungono il resto dell’organismo.

Tipicamente, la sindrome del colon irritabile si manifesta con sintomi come dolori addominali, spesso accompagnati da disturbi quali diarrea, gonfiore e/o stitichezza. Questi possono comparire con diversa intensità, combinazione e frequenza rappresentando un enorme peso per chi ne soffre, che spesso si vede costretto a informarsi preventivamente sulla presenza di servizi igienici nelle vicinanze, data la natura improvvisa dei sintomi.

L’elenco completo delle cause della sindrome del colon irritabile non è ancora stato completamente chiarito, nonostante si tratti di una patologia molto diffusa. In Italia sono milioni di persone ne soffrono.1 Si ritiene tuttavia che il numero realistico dei casi sia molto più elevato.

 

Fattori scatenanti e cause della sindrome del colon irritabile

Nonostante la sua diffusione, molte cause della sindrome del colon irritabile rimangono ancora poco chiare. Tuttavia, sono stati già individuati alcuni fattori che possono favorire lo sviluppo della sindrome del leaky gut, spesso alla base della condizione. Tra questi si annoverano:

  • Stress: l’effetto dello stress sull’intestino è stato osservato in uno studio su ratti divisi in due gruppi: uno sottoposto a stress lieve quotidiano e l’altro che viveva in modo tranquillo e sereno. Dopo solo una settimana, sono state riscontrate differenze significative nella barriera intestinale: quella dei ratti stressati mostrava una permeabilità nettamente maggiore rispetto all’altro gruppo.2

  • Alimentazione: è stato dimostrato che una dieta tipicamente occidentale, ricca di grassi saturi e carboidrati a catena corta, può aumentare la probabilità che l’intestino diventi “permeabile”.3

  • Infezioni intestinali: alcune infezioni del tratto digestivo sono particolarmente difficili da superare per l’intestino, tanto che i pazienti possono sviluppare la sindrome del colon irritabile anche anni dopo un episodio di gastroenterite. Tra le possibili cause rientra anche un’infezione da SARS-CoV-2.4

  • Farmaci: alcuni medicinali, come antibiotici presi per lunghi periodi, antidepressivi triciclici o il sorbitolo, spesso usato come eccipiente, sono sospettati di contribuire allo sviluppo della sindrome del colon irritabile.5

  • Fattori genetici: come per molte altre malattie, anche una predisposizione genetica può favorire l’insorgenza della sindrome del colon irritabile.

 

Cause e fattori scatenanti della sindrome del colon irritabile

 

Tipici sintomi della sindrome del colon irritabile

I sintomi che i pazienti avvertono dipendono da molti fattori e la loro intensità è molto individuale. Si distinguono diversi tipi di sindrome del colon irritabile, grazie ai quali i pazienti possono essere raggruppati in base alla sintomatologia e che sono caratterizzati da specifici modelli.

  1. Sindrome del colon irritabile a predominanza di diarrea (o “tipo diarrea”): i pazienti soffrono di diarrea frequente, generalmente accompagnata da dolori addominali, crampi o un senso di urgente necessità di evacuare. È comune la presenza di una maggiore produzione di gas e gonfiore.

  2. Sindrome del colon irritabile a predominanza di stitichezza (o “tipo stitichezza”): all’estremo opposto ci sono le persone con questo tipo di sindrome. Le evacuazioni sono meno frequenti, al massimo tre volte a settimana, con sintomi di stitichezza. Una digestione rallentata e feci dure sono caratteristiche tipiche. Possono comparire anche dolori addominali, gonfiore e senso di malessere.

  3. Sindrome del colon irritabile mista (o “tipo misto” o “tipo alternante”): come suggerisce il nome, i pazienti di questo tipo presentano la più ampia gamma di sintomi, che spaziano dalla diarrea alla stitichezza. Questa forma è particolarmente gravosa perché i sintomi sono imprevedibili e spesso è difficile prevedere come reagirà l’intestino. È possibile che diarrea e stitichezza si alternino anche nell’arco di una sola giornata. Da distinguere è il tipo alternante, in cui il paziente attraversa fasi prolungate alternate di diarrea e stitichezza.

  4. Sindrome del colon irritabile senza sottotipo: alcuni pazienti non rientrano in nessuna delle categorie sopra descritte e vivono, ad esempio, soprattutto episodi di dolori addominali inspiegabili. Tuttavia, la sofferenza per questi pazienti non è meno intensa.

 

Sintomi tipici della sindrome del colon irritabile

 

Limitazione della qualità della vita a causa della sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile grava sui pazienti sia a livello fisico sia psicologico. I disturbi cronici, spesso imprevedibili, provocano infatti un malessere persistente.

L’imprevedibilità dei sintomi limita fortemente la vita quotidiana dei pazienti. Mentre alcuni evitano determinati alimenti per timore di un peggioramento, altri escono raramente di casa, sia per paura di un’improvvisa diarrea, sia per vergogna. Il ritiro sociale o il timore di essere giudicati negativamente sul lavoro non sono affatto rari.

Questi fattori psicologici possono a loro volta generare stress, aggravando ulteriormente la sindrome del colon irritabile, creando così un circolo vizioso.

Va inoltre sottolineato il peso emotivo che vivono le persone a cui non è ancora stata diagnosticata la sindrome del colon irritabile. Come già detto, di solito la diagnosi si ottiene solo per esclusione. In media, trascorrono fino a otto anni prima che i pazienti scoprano di cosa soffrono. Un lungo periodo di incertezza, durante il quale spesso non vengono presi sul serio e, nei casi peggiori, sono etichettati come malati immaginari.6

 

Limitazione della qualità della vita a causa della sindrome del colon irritabile

 

Come avviene la diagnosi del colon irritabile?

Se sospetta di soffrire della sindrome del colon irritabile, è fondamentale consultare il medico e descrivere accuratamente i propri sintomi. Può essere utile tenere un diario in cui annotare il tipo di disturbi, la loro durata e frequenza, al fine di individuare eventuali pattern.

Purtroppo, la sindrome del colon irritabile si manifesta con sintomi aspecifici che rendono difficile una diagnosi chiara.

 

Il trattamento del colon irritabile

Per via del fatto che le cause in parte non sono chiarite, la maggior parte dei trattamenti disponibili mira principalmente ad alleviare i sintomi. Spesso sono coinvolti più fattori, pertanto è fondamentale una valutazione individuale insieme al medico.

Quando alla base della sindrome del colon irritabile c’è una condizione di leaky gut, esistono approcci mirati a trattarla alla radice. L’obiettivo è permettere la rigenerazione spontanea delle microlesioni della barriera intestinale, con il conseguente miglioramento di sintomi come diarrea, dolori addominali e gonfiore.

Di seguito approfondiremo le possibili metodologie terapeutiche.

 

Bil ruolo dell’alimentazione nel trattamento del colon irritabile

Il tipo di alimentazione tipico delle società occidentali gioca un ruolo rilevante nello sviluppo della sindrome del colon irritabile. Modificare le proprie abitudini o individuare gli alimenti che causano problemi a livello individuale può già contribuire in parte a gestire meglio la malattia.

    1. Identificazione degli alimenti scatenanti: la cosiddetta dieta FODMAP è un concetto alimentare che può aiutare a riconoscere gli alimenti che scatenano (“triggerano”) la sindrome del colon irritabile. In questa fase iniziale, si evitano completamente gli oligosaccaridi, i disaccaridi e i monosaccaridi fermentabili, nonché i polioli. Si tratta di carboidrati e zuccheri alcolici che non vengono assorbiti nel sangue attraverso l’intestino tenue, ma che vengono fermentati dai batteri intestinali nel colon e sono sospettati di provocare i sintomi del colon irritabile. Se durante la dieta i disturbi migliorano, gli alimenti contenenti FODMAP vengono reintrodotti gradualmente per identificare quali siano problematici. Si tratta di un processo generalmente molto lungo e non sempre efficace.

    2. Alimentazione ricca di fibre: in particolare i pazienti con il tipo a predominanza di stitichezza possono tentare di aumentare l’apporto di fibre. Le fibre non solo sostengono la motilità intestinale, ma contribuiscono anche alla salute della mucosa intestinale e della flora batterica. A patto che venga garantito un adeguato apporto di liquidi, le fibre possono regolare la funzione intestinale, migliorare la consistenza delle feci e sostenere la muscolatura intestinale nel suo funzionamento naturale.

    3. Pasti piccoli e regolari: i pasti abbondanti possono sovraccaricare un intestino sensibile e aggravare i sintomi del colon irritabile. È consigliabile suddividere i pasti in porzioni più piccole distribuite nel corso della giornata per preservare la barriera intestinale. Inoltre, può essere utile tenere un diario alimentare per riconoscere eventuali correlazioni tra determinati alimenti o altre abitudini e la comparsa dei sintomi.

 

Trattamento farmacologico della sindrome del colon irritabile

Poiché non esiste una forma unica e universalmente valida della sindrome del colon irritabile, il trattamento farmacologico risulta complesso e altamente personalizzato. Molti farmaci alleviano soltanto i sintomi senza affrontare la causa sottostante, motivo per cui raramente rappresentano una soluzione definitiva. In base al tipo di sindrome del colon irritabile, possono essere impiegati i seguenti farmaci, che però devono essere assunti esclusivamente sotto controllo medico:

    • Antispastici: essi riducono le contrazioni muscolari nell’intestino e possono quindi prevenire crampi e dolori addominali.
    • Antidiarroici: si tratta di farmaci contro la diarrea che regolano le evacuazioni liquide.
    • Lassativi: essi possono alleviare la stitichezza e stimolare il movimento intestinale.
    • Antagonisti dei recettori della serotonina: questi regolano la motilità intestinale bloccando l’azione dell’ormone serotonina nell’intestino.
    • Psicofarmaci: essi non curano la sindrome del colon irritabile, ma trattano le conseguenze dello stress psicologico associato, come depressione o ansia nei casi più gravi.

 

Approcci alla barriera intestinale danneggiata

I metodi di trattamento efficaci per la sindrome del colon irritabile non sono molti, poiché la maggior parte agisce solo su singoli sintomi, spesso limitandosi a sopprimerli. Pochissimi approcci affrontano la causa sottostante della sindrome, ovvero la cosiddetta sindrome del leaky gut.

In questa condizione, le cellule dello strato singolo di epitelio intestinale si allontanano in alcune aree a causa di fattori come stress, farmaci o una dieta non salutare, perdendo la loro compattezza normale. Nel tratto intestinale sano, l’epitelio è tenuto insieme da giunzioni strette chiamate “Tight Junctions”. Quando queste giunzioni si alterano, la funzione di filtro dell’intestino viene compromessa: agenti patogeni e altre sostanze nocive possono attraversare la barriera intestinale e irritare il sistema nervoso enterico, causando i disturbi ben noti a chi soffre di questa patologia.

Il legame tra un intestino “permeabile” e la sindrome del colon irritabile ha ispirato un ricercatore italiano, il professor Simone Guglielmetti,e lo ha condotto a un’idea semplice ma geniale. Come la pelle, anche l’intestino possiede la capacità di rigenerarsi, purché gli venga data l’opportunità. Mentre una ferita cutanea può essere protetta con un cerotto o una medicazione per favorire la guarigione, questo non è possibile per l’intestino.

Durante alcuni studi sui probiotici, ovvero batteri vivi presenti in gran numero nell’apparato digerente, si è osservato che alcuni ceppi batterici erano in grado di aderire alla superficie delle cellule epiteliali intestinali. Ci sono voluti alcuni anni, ma alla fine è stato isolato un ceppo con una capacità di adesione eccezionalmente forte, ovvero fino a 10.000 volte superiore rispetto ad altri ceppi testati precedentemente. Una forza tale da permettere di coprire le microlesioni presenti nell’epitelio intestinale in modo simile a un cerotto.6

Uno studio approfondito è stato condotto per mettere alla prova l’efficacia di questo specifico ceppo batterico, chiamato B. bifidum MIMBb75 nei pazienti affetti da sindrome del colon irritabile. I risultati sono stati estremamente positivi: oltre la metà dei partecipanti (57%) che avevano ricevuto questo ceppo ha riportato un netto miglioramento dei sintomi della sindrome, una percentuale quasi tripla rispetto al gruppo placebo, che si attestava al 21%.7

 

Rappresentazione dell’adesione batterica alle cellule epiteliali

Questa pietra miliare nella ricerca ha aperto la strada a uno dei metodi più promettenti attualmente disponibili per aiutare i pazienti con sindrome del colon irritabile tramite specifici ceppi batterici.

In particolare, se abbinati all’evitamento dei fattori scatenanti, come ad esempio esercizi di gestione dello stress volti a mitigare gli effetti della frenesia così radicata nella nostra quotidianità.

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Quali sono le differenze tra colon irritabile e altre malattie intestinali?

Come ormai sapete, la sindrome del colon irritabile si manifesta con sintomi aspecifici quali diarrea, dolori addominali, gonfiore e stitichezza. Ciò significa che molte altre patologie possono presentare sintomi simili. Intolleranze alimentari o reazioni a determinati principi attivi possono infatti causare manifestazioni analoghe.

Proprio questa variabilità rende la diagnosi particolarmente complessa.

La sindrome del Leaky Gut è spesso associata alla sindrome del colon irritabile, ma esistono anche altre comuni malattie intestinali che si presentano con sintomi molto simili.

Confronto tra la sindrome del colon irritabile, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa

La sindrome dell’intestino irritabile e le malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa presentano alcuni sintomi gastrointestinali simili, ma le cause sono differenti.

Sindrome dell’intestino irritabile

Cause Complesso intreccio di cause diverse, spesso dovuto alla sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut)
Localizzazione Disturbo funzionale dell’intestino
Sintomi Diarrea, dolori addominali, gonfiore e/o stitichezza
Diagnosi Per esclusione

Morbo di Crohn

Cause Alimentazione, componente ereditaria, fumo di sigaretta, ambiente, sistema immunitario, composizione del microbiota intestinale
Localizzazione Qualsiasi parte del tratto digerente, dalla bocca all’ano
Sintomi Dolori addominali, diarrea, perdita di peso, stanchezza, anemia, sanguinamento rettale
Diagnosi Esame endoscopico, TC, risonanza magnetica e analisi di laboratorio

Colite ulcerosa

Cause Igiene eccessiva, disturbi del sistema immunitario, stile di vita poco sano, fattori psicologici
Localizzazione Colon e retto
Sintomi Diarrea con sangue, dolori addominali, crampi, febbre, perdita di peso, stanchezza, anemia
Diagnosi Esame endoscopico, TC, risonanza magnetica e analisi di laboratorio
Confronto tra la sindrome del colon irritabile, il morbo di Crohn e la colite ulcerosa
Conclusione

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una patologia dell’apparato digerente molto diffusa ma spesso sottovalutata, che si manifesta con sintomi come diarrea, dolori addominali, gonfiore e stitichezza. Sebbene non sia una malattia pericolosa per la vita, limita notevolmente la qualità della vita di chi ne è affetto.

Le cause precise non sono ancora del tutto chiare, ma fattori come lo stress, alcuni farmaci o uno stile alimentare occidentale svolgono un ruolo importante. Spesso alla base c’è la cosiddetta sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut), in cui agenti patogeni e altre sostanze nocive possono penetrare nell’organismo attraverso una barriera intestinale danneggiata.

La diagnosi è complessa, poiché i sintomi dell’intestino irritabile non sono specifici e possono essere confusi con quelli di altre malattie intestinali. Spesso passano anni prima che le persone colpite ricevano una diagnosi chiara.

Per molto tempo, il trattamento si è concentrato principalmente sull’alleviamento dei sintomi. Modifiche alimentari, come la dieta FODMAP, o la gestione dello stress possono aiutare ad affrontare meglio la malattia. Gli approcci più moderni, che agiscono direttamente sulla barriera intestinale danneggiata attraverso ceppi batterici specifici, rappresentano attualmente l’opzione più promettente nella lotta contro l’IBS.

Se sospettate di soffrire della sindrome dell’intestino irritabile, è importante consultare un medico.

Domande frequenti

La sindrome dell’intestino irritabile è una patologia intestinale?

Come suggerisce il nome, la sindrome dell’intestino irritabile è una patologia intestinale che si manifesta con sintomi come diarrea, dolori addominali, gonfiore e/o stitichezza. Spesso alla base vi è la cosiddetta sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut), in cui la funzione di filtro della barriera intestinale risulta compromessa.

Soffro di sindrome dell’intestino irritabile ho evacuazioni intestinali variabili?

Un’evacuazione intestinale variabile da sola non è una prova definitiva della presenza della sindrome dell’intestino irritabile, ma può esserne un indizio. Mentre alcune persone soffrono costantemente degli stessi disturbi, in altri casi i sintomi si presentano in forma mista oppure possono persino scomparire temporaneamente.

Come viene trattata la sindrome del colon irritabile?

Molti approcci terapeutici falliscono perché la sindrome dell’intestino irritabile si manifesta in modo diverso in ogni paziente. Molti metodi alleviano solo i sintomi, senza agire sulla causa. Le terapie moderne con ceppi batterici specifici, che agiscono direttamente sulla barriera intestinale danneggiata, sono attualmente le più promettenti.
Autor des Ratgeber-Artikels zur Darmgesundheit und Ernährung – Fachkundige Tipps für eine gesunde Darm-Ernährung
Autore di questo articolo:

Thomas Weber-Lorenz

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Fonti:

[1] Grobe T.G., et al. (2019). Arztreport 2019. Schriftenreihe zur Gesundheitsanalyse. Band 14.
[2] Hattay, P., Prusator, D. K., et al. (2017): Psychological stress-induced colonic barrier dysfunction: Role of immune-mediated mechanisms. Neurogastroenterology and motility: the official journal of the European Gastrointestinal Motility Society, 29(7), 10.1111/nmo.13043. https://doi.org/10.1111/nmo.13043.
[3] Malesza, I. J., Malesza, M., et al. (2021): High-Fat, Western-Style Diet, Systemic Inflammation, and Gut Microbiota: A Narrative Review. Cells, 10(11), 3164. https://doi.org/10.3390/cells10113164.
[4] Porcari S., Ingrosso M. R., et al. (2025): Prevalence of irritable bowel syndrome and functional dyspepsia after acute gastroenteritis: systematic review and meta-analysis. BMJJournals, Volume 73, Issue 9, https://doi.org/10.1136/gutjnl-2023-331835.
[5] Davis C. P. (2023): Irritable Bowel Syndrome (IBS) Triggers, Prevention. MedicineNet, https://www.medicinenet.com/irritable_bowel_syndrome_ibs_triggers_prevention/article.htm (zuletzt abgerufen am 30.01.25).
[6] Guglielmetti, S., Tamagnini, I., Mora, D., Minuzzo, M., Scarafoni, A., Arioli, S., Hellman, J., Karp, M., & Parini, C. (2008). Implication of an outer surface lipoprotein in adhesion of Bifidobacterium bifidum to Caco-2 cells. Applied and environmental microbiology, 74(15), 4695–4702. https://doi.org/10.1128/AEM.00124-08
[7] Guglielmetti, S., Mora, D., et al. (2011): Randomised clinical trial: Bifidobacterium bifidum MIMBb75 significantly alleviates irritable bowel syndrome and improves quality of life--a double-blind, placebo-controlled study. Alimentary pharmacology & therapeutics, 33(10), 1123–1132. doi: 10.1111/j.1365-2036.2011.04633.x.

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