Che cos'è il leaky gut”? Definizione
La sindrome del leaky gut, ovvero dell’”intestino "permeabile", deve il suo nome a un aumento della permeabilità dello strato più esterno della parete intestinale: la barriera intestinale (chiamata anche epitelio intestinale o mucosa intestinale). Normalmente, questa "permeabilità" è selettiva. Ciò significa che nutrienti e liquidi possono attraversare la barriera intestinale ed entrare nel flusso sanguigno, mentre agenti patogeni, sostanze nocive e altri elementi indesiderati vengono bloccati.
In un intestino sano, le singole cellule epiteliali della barriera intestinale a strato singolo sono tenute insieme da connessioni cellulari, le cosiddette “tight junctions”. In determinate condizioni, anche i più piccoli danni (detti anche microlesioni), che si verificano all'epitelio intestinale, compromettono la funzione di filtro dell'intestino. In altre parole, la barriera si “buca”.
I risultati della ricerca hanno dimostrato che la sindrome dell'intestino permeabile è associata a una vasta gamma di malattie come la sindrome dell'intestino irritabile, ma anche a una maggiore sensibilità al dolore o alla stanchezza persistente.
Cause del leaky gut
L’intestino permeabile può avere origini diverse e conseguenze altrettanto varie. Sebbene la ricerca non abbia ancora chiarito tutte le possibili correlazioni con l’aumento della permeabilità intestinale, esiste un consenso diffuso sul fatto che alcuni fattori possano contribuire in modo significativo al suo sviluppo. Tra questi, si segnalano:
- Stress cronico: Un team di ricercatori dell’Oklahoma Center for Neuroscience ha dimostrato che lo stress può compromettere la qualità della barriera intestinale. In uno studio, i ricercatori hanno suddiviso un gruppo di ratti in due sottogruppi: il primo è stato esposto a una forma di stress lieve ma quotidiano, mentre il secondo ha vissuto in condizioni tranquille e senza sollecitazioni. Dopo appena una settimana, i risultati erano evidenti: nei ratti sottoposti a stress, la barriera intestinale risultava significativamente più permeabile rispetto a quella dei loro simili rilassati.1
- Alimentazione non sana: la " tipica alimentazione occidentale" è spesso criticata e, come confermato da uno studio condotto da ricercatori polacchi nel 2021, può rappresentare un vero problema per la salute intestinale. Il motivo? È ricca di grassi saturi e carboidrati a catena corta, sostanze che non solo aumentano il rischio di microlesioni a livello intestinale, ma possono anche alterare l’equilibrio del microbiota.2
- Infezioni: le infezioni da batteri nocivi, virus, funghi o persino parassiti possono causare infiammazioni intestinali e quindi aumentarne la permeabilità.
- Farmaci: non sono solo le malattie a compromettere la barriera intestinale: anche alcuni farmaci, pur pensati per proteggerci, possono contribuire ad aumentare la sua permeabilità. Tra gli esempi più noti ci sono i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), spesso utilizzati anche come antireumatici.3 Oltre al diclofenac e all’ibuprofene, anche l’acido acetilsalicilico, il quale è presente in molti noti antidolorifici e antipiretici. rientra tra i farmaci che possono compromettere la barriera intestinale. Inoltre, l’uso prolungato di antibiotici può danneggiare ulteriormente questa barriera e mettere a dura prova la flora intestinale.
- Malattie infiammatorie intestinali: gravi malattie infiammatorie croniche intestinali come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa compromettono quasi sempre la funzione barriera della mucosa intestinale. Nella maggior parte dei casi, questo comporta un aumento della permeabilità intestinale, che può essere rilevata dai test di assorbimento o dall'endomicroscopia laser confocale, una tecnica che permette di visualizzare i tessuti interni con un ingrandimento fino a mille volte superiore rispetto alla realtà.4
Sindrome del leaky gut: sintomi ed effetti
La sindrome dell’intestino permeabile rappresenta un’alterazione strutturale della barriera intestinale che, di per sé, non provoca sintomi evidenti. I problemi insorgono quando agenti patogeni, tossine e altre sostanze nocive riescono a penetrare nella circolazione sanguigna, dando origine a manifestazioni cliniche che variano da persona a persona. A complicare ulteriormente la diagnosi è la natura aspecifica dei sintomi: disturbi anche molto diversi tra loro possono presentarsi in modo simile, rendendo difficile individuare con certezza la causa scatenante.
- Stanchezza / spossatezza inspiegabile: la penetrazione costante di sostanze nocive attraverso la parete intestinale mette il sistema immunitario a dura prova. Il fegato, ad esempio, è costretto a lavorare continuamente per disintossicare l’organismo. Il risultato? Chi ne è colpito spesso si sente stanco, spossato, come se avesse un’infezione in corso, e può sperimentare un calo generale delle prestazioni fisiche e mentali.5
- Problemi digestivi: se i germi patogeni penetrano nella barriera intestinale, possono irritare il sistema nervoso enterico sottostante. Di conseguenza, possono manifestarsi diversi disturbi intestinali ricorrenti, come dolori addominali, diarrea, gonfiore addominale o stitichezza. Questo quadro clinico è noto come sindrome dell’intestino irritabile, una condizione spesso associata a un marcato peggioramento della qualità della vita di chi ne soffre.
- Aumento della sensazione di dolore: i ricercatori hanno scoperto che una barriera intestinale danneggiata può aumentare il livello di infiammazione sistemica, cioè estesa all’intero organismo. Questo stato infiammatorio attiva risposte immunitarie difensive che, tra le altre conseguenze, accrescono la sensibilità al dolore, soprattutto in zone già predisposte, come la schiena. Gli esperti definiscono questo fenomeno con il termine iperalgesia.
- Intolleranze alimentari: se la funzione della barriera intestinale è compromessa, gli allergeni possono penetrare più frequentemente e comportare una riduzione della tolleranza immunitaria attraverso il sistema immunitario associato all'intestino. Di conseguenza, il corpo reagisce in modo negativo a sostanze effettivamente innocue, che possono manifestarsi in intolleranze alimentari e allergie.8
Il legame tra intestino permeabile e sindrome dell'intestino irritabile
La sindrome dell’intestino irritabile è una delle conseguenze più comuni dell’intestino permeabile ed è anche tra le correlazioni più approfondite dalla ricerca. Va però precisato che questa sindrome può avere anche altre cause, indipendenti da un’alterazione della barriera intestinale.
Sindrome dell'intestino irritabile: definizione e spiegazione
La sindrome dell'intestino irritabile è una patologia che concerne l’apparato digerente. Solo in Italia, si stima che milioni di persone ne soffrano.9 Si presume che il numero di casi non diagnosticati sia altrettanto elevato. Le persone colpite soffrono di disturbi intestinali ricorrenti, come dolori addominali accompagnati da diarrea, gonfiore o stitichezza. Questi sintomi possono variare notevolmente in intensità, frequenza e combinazione, e a volte scomparire per poi ripresentarsi in fasi.
A causa della loro imprevedibilità e della natura ancora tabù dei disturbi intestinali, non sorprende che chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile risenta anche a livello psicologico della propria condizione.
Trattandosi di sintomi molto aspecifici (comuni anche ad altre patologie) la diagnosi risulta spesso complessa. I medici, infatti, sono frequentemente costretti a procedere per esclusione. Non è raro che i pazienti impieghino in media fino a otto anni prima di ottenere una diagnosi chiara.10
In che modo l'intestino permeabile e la sindrome dell'intestino irritabile sono correlati?
Anche se la sindrome dell’intestino irritabile può avere origini diverse, è spesso associata a un danneggiamento della barriera intestinale. In questo contesto, un ruolo fondamentale è svolto dal sistema nervoso enterico, che regola la motilità intestinale ed è responsabile anche della circolazione sanguigna nel tratto gastrointestinale.
In un intestino sano, questo complesso nervoso è protetto da un sottile ma efficace strato di cellule epiteliali. Tuttavia, fattori come stress, alimentazione scorretta o altri squilibri possono aumentare la permeabilità della barriera intestinale, consentendo a tossine e agenti patogeni di superare questa sorta di “scudo protettivo” e irritare le terminazioni nervose.
Il risultato può essere l’insorgenza dei classici sintomi della sindrome dell’intestino irritabile: diarrea, dolori addominali, gonfiore e stitichezza. Proprio per questo, molti pazienti faticano a trovare un trattamento efficace: spesso, infatti, le terapie si concentrano esclusivamente sull’alleviare i sintomi, trascurando le possibili cause alla base del disturbo.
Trattamento e terapia per il leaky gut
Il trattamento della sindrome dell'intestino permeabile a volte può essere particolarmente complesso, poiché gli scienziati non sono a conoscenza di alcun prodotto che intervenga direttamene sulle microlesioni sottostanti. Gli approcci ordinari mirano quindi principalmente a fornire sollievo alle persone colpite da approcci che intervengono per lo più sui sintomi.
Come riparare una barriera intestinale compromessa: gli interventi più efficaci
Le seguenti misure possono contribuire alla rigenerazione della mucosa intestinale:
- Cambiamento nelle abitudini alimentari: come già accennato, un’alimentazione poco salutare può contribuire all’aumento della permeabilità intestinale. Di conseguenza, intervenire sulle abitudini alimentari rappresenta una delle strategie più logiche per favorire la rigenerazione della mucosa intestinale. Particolarmente utili sono gli alimenti ricchi di fibre, insieme a frutta e verdura, che forniscono vitamine e oligoelementi fondamentali per il benessere dell’intestino. Al contrario, è consigliabile evitare cibi potenzialmente irritanti, come il glutine, il lattosio o i prodotti industrialmente trasformati, spesso associati a processi infiammatori a livello intestinale.
- Alimenti / preparati probiotici: in uno studio di grande rilievo, i ricercatori giapponesi Yusuke Kinashi e Koji Hase hanno dimostrato che una barriera intestinale danneggiata può alterare profondamente l’equilibrio del microbiota, ovvero la comunità di batteri che vive nell’intestino.11 Questa comunità di microrganismi, nota in ambito scientifico come microbiota, partecipa attivamente a numerosi processi vitali dell’organismo e può persino influenzare il nostro stato psicologico. Quando il suo equilibrio si altera, si parla di disbiosi. Non meno interessante è la scoperta successiva: un microbiota sano e ben funzionante può rafforzare la barriera intestinale. Ciò accade perché contribuisce direttamente alla sintesi delle proteine necessarie per la formazione delle giunzioni strette (tight junctions), strutture che sigillano le cellule della mucosa intestinale impedendo il passaggio di sostanze indesiderate.12 Proprio per questo, da diversi anni la ricerca si concentra attivamente su come impiegare specifici batteri per contrastare l’intestino permeabile in modo mirato.
- Glutammina: un approccio simile viene adottato anche con la glutammina, un amminoacido considerato essenziale per il mantenimento dell’integrità della barriera intestinale. Assunta attraverso l’alimentazione o come integratore, la glutammina sembra favorire il rafforzamento delle giunzioni strette ed è particolarmente indicata in chiave preventiva. Tuttavia, le evidenze scientifiche a supporto di questa applicazione sono ancora limitate.13
Il ruolo di un ceppo batterico speciale nel trattamento dell'intestino permeabile
La sindrome dell’intestino permeabile si manifesta in modo diverso da paziente a paziente: c’è chi lamenta affaticamento cronico, chi disturbi intestinali o persino mal di schiena. Poiché i trattamenti puramente sintomatici non offrono una soluzione duratura, specialisti di tutto il mondo sono da anni impegnati nella ricerca di approcci che agiscano direttamente sulla causa del problema.
Nel corso dei suoi studi sui batteri intestinali, il professor Guglielmetti fece un’osservazione decisiva: notò che alcuni ceppi batterici erano in grado di aderire alla superficie delle cellule epiteliali intestinali. Un comportamento che, simbolicamente, gli ricordava l’azione di un cerotto applicato su una ferita.
Qualche anno più tardi, partendo proprio da questa intuizione, fu identificato un ceppo batterico con una capacità di adesione eccezionalmente elevata, fino a 10.000 volte superiore rispetto agli altri ceppi testati. Questo batterio era in grado non solo di aderire saldamente alle cellule dell’epitelio intestinale, ma anche di coprire le microlesioni presenti, agendo come una sorta di cerotto naturale.14
Uno studio su larga scala è stato condotto per testare l’efficacia di un ceppo batterico specifico, il bifidobatterio B.bifidum MIMBb75. Tale ceppo è stato somministrato a pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile legata alla permeabilità intestinale (leaky gut).
I risultati sono stati estremamente positivi: oltre il 57% dei partecipanti trattati con questo ceppo ha riportato un miglioramento significativo dei sintomi. Un dato sorprendente, quasi tre volte superiore rispetto al gruppo placebo, dove solo il 21% ha registrato benefici.15 Una scoperta promettente, che merita l’attenzione di chiunque soffra di sindrome dell’intestino permeabile.
Kijimea Colon Irritabile PRO

Conclusione
La sindrome dell’intestino permeabile si riferisce a un aumento anomalo della permeabilità della barriera intestinale, che consente il passaggio di sostanze nocive e agenti patogeni nell’organismo. Questa condizione può provocare una serie di disturbi aspecifici, come affaticamento cronico, problemi digestivi, dolori diffusi o intolleranze alimentari.
Le cause sono numerose: si va dallo stress cronico a un’alimentazione poco sana, fino a infezioni o all’uso prolungato di alcuni farmaci. La ricerca ha evidenziato un legame stretto tra intestino permeabile e sindrome dell’intestino irritabile.
Mentre i trattamenti convenzionali si limitano spesso ad alleviare i sintomi, gli approcci più moderni puntano ad agire direttamente sulla causa. Una delle scoperte più promettenti è quella di un ceppo batterico specifico, in grado di aderire all’epitelio intestinale danneggiato come una sorta di cerotto naturale, aiutando a ripristinare la barriera e a ridurre i sintomi nel lungo periodo.
Domande frequenti
Come diagnosticare la sindrome dell'intestino permeabile?
In teoria, la diagnosi della sindrome dell’intestino permeabile può essere effettuata attraverso marcatori di laboratorio non invasivi. Tra questi, uno dei più studiati è la zonulina, una proteina rilasciata da batteri a livello dell’epitelio intestinale. Tuttavia, i livelli di zonulina possono risultare alterati anche in assenza di intestino permeabile, rendendo il test poco affidabile per una diagnosi certa.
Proprio per questa limitata attendibilità, unita alla complessità e ai costi dell’analisi, questi esami vengono spesso evitati nella pratica clinica.
L'intestino permeabile è correlato alle malattie autoimmuni?
Il sistema immunitario umano è strettamente connesso all’intestino. Per questo motivo, una barriera intestinale compromessa può innescare risposte immunitarie anomale, dirette non solo contro sostanze esterne, ma in alcuni casi anche contro il proprio organismo. Si tratta di un meccanismo che potrebbe contribuire allo sviluppo di reazioni infiammatorie o autoimmuni. Tuttavia, queste correlazioni sono ancora oggetto di intensa ricerca e non del tutto chiarite dalla comunità scientifica.
Quali sono i sintomi della sindrome dell'intestino permeabile?
La sindrome dell’intestino permeabile può presentarsi con una vasta gamma di sintomi, spesso molto diversi tra loro, ma accomunati da un elemento: la loro aspecificità. Alcune persone avvertono stanchezza persistente e inspiegabile, altre una maggiore sensibilità al dolore; in molti casi questi sintomi si manifestano in presenza della sindrome dell’intestino irritabile. Non si escludono nemmeno altri sintomi meno noti o ancora non pienamente riconosciuti, a conferma della complessità di questa condizione.
La causa della sindrome dell'intestino permeabile risiede nell'infiammazione della barriera intestinale?
L’infiammazione della barriera intestinale gioca un ruolo chiave nello sviluppo della sindrome dell’intestino permeabile. Patologie infiammatorie croniche come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, ad esempio, sono quasi sempre associate a un’alterazione della permeabilità intestinale.
La sindrome dell'intestino permeabile potrebbe aumentare il rischio di sclerosi multipla?
Esistono evidenze che suggeriscono un possibile legame tra la sindrome dell’intestino permeabile e la sclerosi multipla. Quando la barriera intestinale è compromessa, sostanze indesiderate, come tossine batteriche o frammenti alimentari non digeriti, possono attraversare la parete intestinale ed entrare nel flusso sanguigno, attivando una risposta del sistema immunitario. Anche l’asse intestino-cervello, insieme ai processi infiammatori sistemici, potrebbe essere coinvolto in questo meccanismo. Tuttavia, la natura precisa di questa connessione è ancora oggetto di studio e non è stata ancora pienamente chiarita.
Fonti:
Avvertenza
Le informazioni presenti in questa pagina non costituiscono un parere medico e non devono essere considerate come tali. Si consiglia di consultare il proprio medico prima di apportare modifiche alle abitudini di trattamento.